Così torno a casa.
Raccolgo parole, emozioni e valori
che non voglio dimenticare in
questo diario d’amore per la Calabria.
Un figlio, un padre, un popolo: così nasce Cunti Calabrisi.
Cunti Calabrisi è il mio modo di dire grazie a mio padre, Domenico, e alla mia famiglia. Un diario d’amore per la Calabria, scritto per custodire la voce delle nostre radici.
Ricordi da leggere e da vivere.
Blog che custodisce racconti di famiglia, eventi del paese, personaggi e luoghi indimenticabili, che parlano di radici.
Un ricordo d’infanzia dolcissimo, legato a una donna semplice e piena d’amore: la vicina di casa che sapeva scaldarti il cuore…
Michele Dileo, poeta in vernacolo: con Pirruncejati tramanda radici, tarantelle e versi antichi, custode della memoria calabrese.
Vuci i casa: proverbi e detti calabresi.
Ascolta il dialetto calabrese raccontato da chi l’ha vissuto.
“ u cani muzzica sempri u scianc4tu “
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“U cani muzzica sempri u sciancatu”
Traduzione:
“Il cane morde sempre lo straccione.”
Significato:
Le disgrazie capitano sempre a chi è già in difficoltà.
“ Si boi mu campi sanizzu, doppu mangiatu a mu dormi nu morzu “
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“Si boi mu campi sanizzu, doppu mangiatu a mu dormi nu morzu“
Traduzione:
“Se vuoi restare sano, dopo mangiato dormi un poco.”
Significato:
Riposare dopo mangiato fa bene alla salute.
“ Tempu e culu ne cumanda nuju “
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"Tempu e culu ne cumanda nuju"
Traduzione:
“Il tempo e il sedere non li comanda nessuno.”
Significato:
Ci sono cose imprevedibili e incontrollabili.
Anche tu hai nu cuntu da raccontare?
Una storia, un detto del tuo paese. Insieme possiamo custodire l’anima della nostra terra.
Senti cu parra
Ogni parola è un abbraccio. Le testimonianze più belle dai calabresi sparsi nel mondo.

“Ho letto e mi sono emozionata quanta verità in ciò che hai scritto e sorrido ricordando i proverbi, anch'io calabrese trasferita al nord non dimentico la mia terra e ci ritorno appena posso.”
– Maria Fortunata
